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La
bioarchitettura La
bioarchitettura, o "biologia del costruire", non si propone solo
di evitare i danni di una casa "inquinata". Va oltre: considera
la casa come un secondo "guscio" (il primo sono i vestiti). Data
questa concezione, cerca di riscoprire e recuperare sistemi di costruzione
semplici e naturali a misura d'uomo. Lo spazio abitativo diventa, così,
un habitat rassicurante che, senza procurare ansie o timori, protegge,
esprime la personalità dei suoi abitanti e offre tutto ciò di cui una
persona ha bisogno. Arrivano i bioarchitetti Si
chiamano "tecnici di bioarchitettura" e ricevono un attestato di
qualifica superiore al termine del percorso formativo. Sono i tecnici
ammessi ai corsi di specializzazione, organizzati dall’INBAR –
Istituto nazionale di bioarchitettura, dall’ANAB – Associazione
nazionale per l’architettura bioecologica, e da alcune Università, che
si propongono di trasformare architetti, ingegneri, urbanisti,
geometri,agronomi, geologi e biologi, in esperti nell'organizzazione
ecologica dello spazio edificato. Tra le materie di studio: energie
alternative, fitodepurazione (cioè la depurazione dell'acqua attraverso
le piante), restauro storico, psicologia dell'abitare, gestione dei
rifiuti. Un
check-up alla casa
Ci
sono professionisti, oggi, che effettuano perizie accurate delle
abitazioni, per scoprire le cause di fenomeni come il dormire male e
l'irritabilità. E ci sono strutture che dispongono di apposite
strumentazioni per misurare la presenza di radon, formaldeide,
radioattività e onde elettromagnetiche. Il costo varia dalle due o
trecento mila lire di una perizia singola a oltre un milione per l'intero
"pacchetto" di misurazioni. L'investimento può essere valido,
specialmente nel caso di terreni ancora da costruirete perizie vengono
effettuate da architetti, ingegneri, geometri, medici e geobiologi
specializzati. Il
nostro studio si interessa proprio di ciò, con la nostra attrezzatura
siamo in grado di testare la Vs. abitazione, e di darvi dei consigli per
risolvere l’eventuale problematica, comunque per avere indicazioni zona
per zona, ci si può rivolgere alle associazioni e agli istituti nazionali
di bioarchitettura. Quanto
mi costa? Le
case ecologiche costano molto più di quelle convenzionali? "Contesto
questa affermazione", ha scritto l'architetto Emilia Costa, citando
tra l'altro una prova sul campo: la realizzazione di una banca a Krumbach‚
un centro vicino a Vienna. Prodotti
dall'estero
La
maggior parte dei prodotti e degli ingredienti di base utilizzati per
ristrutturare, costruire e arredare una casa secondo i criteri della
bioarchitettura e del "vivere sano" sono oggi d'importazione.
Provengono da Paesi come la Germania, l'Austria, la Svizzera, dove questi
concetti sono già diffusi da tempo. Basti pensare che più del 15 per
cento del mercato edilizio in queste nazioni è orientato verso la
costruzione ecologica. L'eco-albergo
Anche
in viaggio, perchè rinunciare al "comfort ecologico"? Il primo
eco-albergo in Italia è sorto nel 1992 a Milano, dalla radicale
ristrutturazione di una vecchia pensione secondo i principi della
bioarchitettura: vernici e parquet ecologici, materassi in puro cotone,
tessuti naturali, ionizzatori per l'aria nelle camere e depuratori per
l'acqua. Dopo la "cura", dell'aspetto d'un tempo sono rimaste
solo la facciata e l'insegna. La
bio-edicola
Negli
ultuni tempi c'è stato un gran fiorire di pubblicazioni periodiche
sull'ecologia dell'abitare. Tra queste, ReportBio,
la rivista diretta da Sonia Perini per la Angelo Pontecorboli di Firenze
(tel. 055/496502). Vi troverete segnalazioni delle novità in ambito
architettonico e del design, una guida alla scelta dei prodotti
eco-compatibili più idonei e sicuri, riflessioni su temi di portata più
generale nel campo del vivere sano e della cultura ecologista.
Fuori
e dentro casa L'inquinamento
può anche venire dall'esterno. La minaccia non è solo lo smog cittadino,
provocato dai tubi di scappamento e dagli impianti di riscaldamento, che
annerisce le facciate dei palazzi e i polmoni. Dentro la nostra dimora
possono penetrare anche altri tipi di inquinamento spesso sottovalutati,
come elettrosmog, gas naturali pericolosi, rumori. L'elettrosmog
Se
state comprando casa, sia in città che in campagna, controllate se dalla
finestra si vedono grandi antenne, trasmettitori tivù o cavi dell'alta
tensione, o se sul terrazzo condominiale sorge un traliccio della
telefonia mobile. Tra i nuovi rischi dell'inquinamento ambientale,
infatti, c'è anche quello da radiazioni elettromagnetiche. Esso è ancora
sottovalutato. Si stanno però raccogliendo dati sugli effetti che queste
radiazioni possono indurre nelle persone che abitano vicino a linee
elettriche ad alta tensione, radar e grossi ripetitori per le
telecomunicazioni. L'esposizione prolungata si presume che possa provocare
disturbi di vario tipo, dallo stress nervoso, all'insonnia, fino ad
alterazioni cellulari anche gravi (si sospetta un allarmante collegamento
con la frequenza dei casi di tumore nelle zone attorno a potenti
postazioni radar). La
rete di Hartmann
La
bioarchitettura prende in considerazione anche il terreno su cui sorge
l'edificio. La casa ecologica - consigliano i suoi fautori - non deve
essere costruita su un terreno umido o che presenta una radioattività
naturale superiore alla media. Secondo alcuni ricercatori un reticolo elettromagnetico (detto "rete di Hartmann' dal nome del suo scopritore) avvolgerebbe la superficie terrestre con una maglia invisibile, di linee elettromagnetiche e fasce. Questa rete varierebbe però in rapporto alla resistenza dei diversi materiali ai campi geomagnetici e in corrispondenza delle linee idriche, di fiumi sotterranei, delle linee del vento. Dove le linee elettromagnetiche si incrociano (i cosiddetti "nodi"), soprattutto in corrispondenza di crepacci, corsi d'acqua sotterranei e giacimenti minerari, si ipotizzano effetti negativi sull'organismo umano.
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